Quando mi accingo a raccontare la genesi di questo progetto, non posso che ricollegarmi al sogno che l’ha animato, ovvero la ricerca di una qualità di vita e il ritorno ad una dimensione naturale ormai rare. La prima volta che mi sono trovato davanti il rudere di Ca’ Andreana abitato ormai da decenni soltanto da topi, bisce d’acqua e civette, mi ha colpito l’armonia delle proporzioni, il gioco vario e dolce dei tetti, l’atmosfera del luogo, sospesa nel tempo, dove la purezza dell’aria, i colori, i profumi e i suoni di una natura rigogliosa, rapiscono letteralmente i sensi, per restituirceli poi pacificati ed emozionati ad
un tempo. L’impianto cinquecentesco del casale, le forme e i materiali sono rimasti a testimonianza di se, mentre il restauro accurato, ha cercato di restituire l’edificio alla sua nuova funzione ricettiva, conservando il sapore e l’anima del luogo. E’ da questa posizione privilegiata tra campi coltivati con metodi biologici e boschi di Carpini, Castagni e Querce secolari che La locanda si affaccia come un terrazzo sulla distesa mozzafiato delle Colline del Montefeltro, offrendo all’ospite la piacevole sensazione di essere parte di un tutto armonico che respira e si evolve con lentezza.